sabato 13 dicembre 2014

Una bella giornata di sano apprendimento e......



......quando lo stupore dei Bambini
 ti insegna 
che le cose possono cambiare




Educare i propri figli ad una sana alimentazione al giorno d'oggi può non essere poi così semplice.

Francamente da genitore autodidatta quale sono, non me la sento, con tutti i miei umani errori in tale senso, di giudicare o quanto meno salire in cattedra nel voler insegnare ai figli degli altri, cosa è più giusto o sano far loro mangiare tutti i giorni.

La vita al giorno d'oggi si è fatta più frenetica, le incombenze quotidiane sono triplicate, i nostri figli sono super carichi di impegni, scuola e dopo scuola, la palestra, la piscina e lo strumento musicale di turno.

E' tutto "un prendi e porta" e spesso di corsa, perché il tempo è sempre più tiranno.

Per non parlare poi del fatto che sempre più spesso entrambi i genitori lavorano, ed  allora ditemi voi chi ha più il tempo per preparare quelle gustose pietanze o sane merende di una volta dove, con una semplice e gustosa fetta di pane condita con del buon olio, il mondo intero tornava a sorridervi......


Ed il tempo, che manca sempre più spesso, è proprio quello di cui dobbiamo riappropriarci, dove lo stare insieme ai propri figli assume una valenza fondamentale, dove nessun televisore, cartone animato o giocattolo, può sostituirsi a quel contatto e  a quel sapersi ascoltare reciprocamente.

Vi domanderete il perché di queste mie dolenti parole?.......

......Ebbene, il motivo di questa mia premessa sta nel fatto che oggi voglio parlarvi di una straordinaria opportunità divulgativa che mi è capitata grazie ad un prezioso amico, il Mugnaio Marco Bardazzi del Mulino BARDAZZI di Vaiano, che ha voluto coinvolgermi in un progetto di educazione alimentare, svoltosi in alcune Scuole del Comune di Carmignano.

Il tutto è stato realizzato con la collaborazione dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Carmignano e la Direzione Didattica delle scuole coinvolte in tale progetto, il supporto fondamentale degli straordinari insegnanti che ci hanno accolto insieme ai festosi bambini e l'infaticabile "GranPrato".


Il "GranPrato" è un ambizioso progetto di riqualificazione imprenditoriale del territorio, nato nel 2011 per sostenere una delle colonne portanti della tradizione culinaria della provincia di Prato che nel Pane affonda la propria storia e nel Pane trova la propria eccellenza.

Ed è proprio il "GranPrato", che si è fatto promotore della divulgazione di quel progetto alimentare che tanto conta sul tornare a produrre del buon Pane, utilizzando il tanto osannato  e per molto tempo caduto in disuso: Lievito Madre, per cercare di insegnare alle nuove generazioni una alimentazione sana ed un percorso produttivo ecosostenibile.

Ed allora, perché non partire dalle basi della vita, da quei bambini che non hanno avuto la fortuna di conoscere come si faceva il pane nelle case dei loro nonni, dove il tempo sembrava essersi fermato e dove accudire un po' di impasto per panificare nelle settimane successive, aveva un significato sociale importante.

Un modo semplice, costruttivo e divertente per ricordare a tutti noi ed alle nuove generazioni che si affacciano al mondo ed alla vita di tutti i giorni, quanto sia bello ritrovarsi e stare insieme, condividere una fetta di buon Pane e perché no, insegnare loro come si può fare anche a casa propria, con l'aiuto della mamma e dei nonni, che sicuramente avranno tante storie da raccontare.

E così di buon ora, giovedì scorso, armata di tutta la mia passione per le buone e semplici cose di una volta, mi sono fatta coraggio ed ho raccontato insieme ad altre persone meravigliose, ad una classe di bambini stupefatti, cosa è il Lievito Madre, con quale pazienza e amore si crea, cosa ci consente di produrre e come si rinfresca per mantenerlo in vita.

Arrivata nella Scuola "Nazario Sauro" in Via Dante Alighieri a Comeana, sono stata accolta con grande entusiasmo da straordinari Educatori e bambini curiosi e molto attenti, esattamente quello che serve a dare coraggio alle parole che sgorgano impetuose, su di un argomento che mi piace tanto il "Lievito Madre".

A proposito di lievito madre, voglio ringraziare la signora Stefania Storai per aver condiviso con me e con la classe intera, la sua pasta madre, più precisamente la sua "Rosi" opportunamente rinfrescata per l'occasione, con la quale peraltro a casa ho poi realizzato una piacevolissima Bozza Pratese.

E tornando ai bambini, ho cercato di spiegare loro cos'è il Lievito Madre, come nella storia se ne sia fatto sempre buon uso e come pare sia stato scoperto per un fortuito caso secoli fa.


Sono rimasta stupita per le sagge domande che mi sono state rivolte, ed ho avuto la conferma che nelle scuole Italiane i buoni Educatori non mancano, che ci sono ancora bravi Insegnanti che dedicano la loro amorevole attenzione anche all'educazione alimentare dei loro alunni.

E poi ve lo devo proprio dire, i bambini sono la più grande fonte di energia positiva che esista al mondo....


Il tempo è volato spiegando loro come creare dal nulla qualcosa di così straordinario come il Lievito Madre, che uso se ne può fare, quante possibili variabili esistono perché lo si possa mantenere ad una acidità ottimale e qui, ho visto alzare un braccio per porre una domanda, che ancora lusinga la mia mente e la mia passione per il buon Pane.


Mi è stato chiesto da un bambino di soli 9 anni, se il Lievito Madre è come la Biga con la quale il suo babbo fa il pane tutti i giorni nel suo Panificio.
Sono rimasta piacevolmente stupita!!!


Riuscire a far loro comprendere ed odorare un buon Lievito Madre, fare in modo che associno quell'odore ad un prodotto sano da cui scaturiscono cose sensazionali, se soltanto si da spazio alla propria fantasia ed alla propria manualità.

Raccontare loro, con l'aiuto degli Insegnanti, quante peculiarità ha un lievitato eseguito con Lievito Madre; il fatto che renda il prodotto dal punto di vista nutrizionale più completo e quali sono i grandi vantaggi che produce anche a livello di conservazione del prodotto stesso.


E poi avere in cattedra una persona appassionata e competente come Marco Bardazzi che ti racconta fin nei minimi dettagli come nasce la Farina, quella di qualità, e cosa sia il "Chilometro Buono", cosa rappresenti per gli agricoltori di Prato, per l'Associazione GranPrato e per tutti quegli straordinari artigiani che hanno scelto di farne buon uso.


Sentir parlare il signor Antonio Petracchi in modo accorato, di quanto quell'interminabile elenco di ingredienti, additivi e conservanti, contenuti nei cibi e preparati industriali, di cui tutti noi spesso facciamo uso, nulla abbiano a che fare con del vero, semplice e buon cibo.


E poi si torna da lui, il Lievito Madre, lo si rinfresca e se ne condivide una piccola porzione che insieme a dettagliate istruzioni entrerà nelle case di tante altre famiglie ed inizierà a seminare buoni propositi e soprattutto buon Pane.


E siamo tornati al punto di partenza, quello che racconto sempre in questo mio spazio virtuale: di quanto sia importante  utilizzare sempre e soltanto prodotti di grande qualità, di quelli che non hanno circumnavigato il mondo per raggiungere le nostre tavole, di quelli che non annoverano nel loro elenco di ingredienti additivi, miglioratori o conservanti per essere più buoni.

Ed allora anche nel campo del Pane di qualità, rispolveriamo vecchie abitudini, rinnoviamo le nostre più profonde tradizioni e riappropriamoci della nostra identità gastronomica, mangiamo cose semplici eseguite in modo più sano.


A conclusione di questa esperienza, che un modesto "Chicco" ha reputato essere stata una straordinaria opportunità di divulgazione e condivisione, cosa si può aggiungere se non che voglio ringraziare tantissimo il "GranPrato" nella persona del suo Presidente MARCO BARDAZZI, per aver creduto che fosse nelle mie possibilità poter raccontare a degli straordinari bambini tutto ciò in cui credo e per cui mi batto da una vita.

Perché credo sempre di più in una alimentazione semplice e sana, che rispetti e tramandi le nostre tradizioni; perché credo nell'incentivare e potenziare tutto quello che può scaturire dal lavorare sul proprio territorio; perché credo ancor più fermamente nel condividere con gli altri le proprie passioni e che il tenerle strette nel proprio egoismo o nel proprio esibizionismo, non serva a nulla se non ad impoverirle.


Perché mi è stato insegnato di ricordare sempre, ciò che ricevo e non ciò che dono......




Grazie 
"GranPrato"  





1 commento :

  1. Fantastica Anna!!!... Sei stata bravissima ed io non posso che ringraziarti infinitamente della disponibilità.

    Grazie , a presto
    Marco

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